da www.vitacasalese.it (ove vi sono ulteriori approfondimenti)
IL PRIMO SALUTO ALLA DIOCESI
Carissimi,
è incontenibile il desiderio del cuore di inviare a tutti voi diocesani di Casale Monferrato il mio più affettuoso saluto. Vorrei essere capace di raggiungervi tutti e di abbracciarvi uno per uno per esprimervi quell’affetto che ho cominciato a nutrire per voi fin dal primo momento nel quale ho appreso che la volontà di Dio – espressa attraverso l’invito dell’amato papa Benedetto XVI – mi chiamava a venire tra voi; ad essere “un vescovo per voi, cristiano come voi”…
Voi potete ben immaginare la mia trepidazione nell’accogliere il compito che mi viene ora affidato; la parola fraterna del mio carissimo Vescovo mi ha incoraggiato, invitandomi a pregare con le parole del salmo: “Iacta cogitatm tuum in Domino” “Getta sul Signore il tuo affanno ed egli ti darà sostegno” (Sal 55/54,23).
Mi rivolgo in maniera particolare a voi carissimi sacerdoti e fin d’ora vi dichiaro la mia stima e la mia fiducia; fin d’ora vi chiedo di compatirmi e di aiutarmi; da solo non sono davvero nulla, con voi potremo, certamente, fare del nostro meglio per la gloria di Dio e per il bene del popolo che ci è affidato. Egualmente mi rivolgo ai diaconi, ai religiosi ed alle religiose: siamo chiamati a vivere in pienezza la nostra vocazione ed i nostri peculiari carismi e così edificare il Corpo di Cristo che è la Chiesa. Un saluto ed un grazie alle sorelle ed ai fratelli che nella nostra Chiesa donano intelligenza, cuore, operosità nei diversi ambiti della pastoralità: nella catechesi, nell’animazione della liturgia, nel campo vasto e complesso della carità, nella pastorale giovanile, familiare, missionaria…
Ed un particolare ricordo va al “Gruppo Assistenti Pastorali”, quella che Mons. Cavalla definiva – nel 1980 – “una grande speranza per l’avvenire della nostra Chiesa” è divenuta, nel tempo, una confortante realtà.
Al carissimo Mons. Antonio Gennaro – Amministratore Diocesano – che con tanta sapienza ha guidato la Chiesa casalese in questi mesi, un grazie grande da tutti i casalesi e – da parte mia – la richiesta di continuare a starmi accanto. Insieme con lui saluto e ringrazio quanti operano nella Curia vescovile. Un particolare saluto al Venerando Capitolo Cattedrale nonché al Collegio dei Consultori.
Un saluto deferente e grato rivolgo a tutte le Autorità civili, giudiziarie, militari. Offro la sincera volontà di collaborare con voi – pur nella dovuta distinzione degli ambiti e nella necessaria autonomia – al conseguimento del bene comune della popolazione cui siamo chiamati a rendere il nostro servizio.
Desidero dire la mia vicinanza alle famiglie – alle mamme, ai papà – impegnati nell’arduo ed esaltante compito di educare, di trasmettere la vita ed insieme quei valori umani e cristiani che la rendono degna di essere vissuta. Sono vicino alle famiglie in difficoltà: non ho in animo d’essere giudice di nessuno, bensì fratello che vuole aiutare e sanare ferite e lacerazioni.
A voi giovani, che cosa dire? Troviamoci, incontriamoci, conosciamoci ed insieme confrontiamo i diversi “progetti di vita”; vorrei essere capace con la parola e con la testimonianza di farvi innamorare di Cristo e del suo “progetto di vita”... Aiutatemi in questo compito!
Alle persone sole, anziane, ammalate giunga la mia solidarietà e il desiderio di fare quanto è possibile perché le comunità cristiane “non voltino la testa dall’altra parte” ma sappiano essere accoglienti e vicine.
Un saluto colmo di affetto e di rispetto desidero rivolgere ai membri dell’antica comunità ebraica che vive in Casale.
Sorelle e fratelli a noi uniti dalla comune fede in Cristo, cerchiamo, davvero, più ciò che ci unisce che non quanto può dividere.
Il mio pensiero ed il mio affetto si rivolgono alle donne ed agli uomini che, provenienti da altre terre, altre culture, altre religioni - vivono nella nostra terra; saremo sempre pronti a tutelare la vostra dignità e ad accogliere la lezione che ci viene dalle multiformi maniere di intendere e di vivere i fondamentali valori umani.
Vorrei raggiungere con il mio saluto anche quanti non credono, quanti sono in ricerca: carissimi, busso con discrezione e rispetto alla vostra porta; sono “il cammino con voi”, dato che un credente non è uno “già arrivato”.
Come potrei, carissimi, in questo momento non andare con il pensiero e con l’affettuoso ricordo al carissimo ed indimenticabile mons. Germano Zaccheo? Come non chiedergli di essere ancora vicino a noi come lo è stato negli anni fecondi del suo ministero. So bene di quanto affetto lo avete circondato e quanto dolore ha suscitato la sua improvvisa scomparsa; condivido questo affetto, partecipo di questo dolore nella certezza di fede che egli è più presente che mai ed ancora ama e protegge la Chiesa casalese.
La penultima volta che ebbi la fortuna di incontrarlo fu nel mese di luglio dello scorso anno, al Santuario di Oropa. Era una splendida giornata ed Oropa era “presa d’assalto” da una moltitudine di fanciulli provenienti da tante parrocchie della Diocesi; i fanciulli indossavano dei foulards di tanti e diversificati colori; ed in mezzo a quel “coloratissimo giovane popolo” stava lui. Lui il pastore affettuoso che con loro gioiva, pregava, aiutava ad ascoltare ed a comprendere la Parola di Dio. Eccola la santa Chiesa casalese! Eccola nelle sue diverse età, vocazioni, compiti, associazioni, gruppi, movimenti… Ed in mezzo a noi il vero ed unico vero Pastore, il Signore Gesù e vi chiedo di fare un po’ di spazio anche a me – che sacramentalmente rendo presente il Signore -; vedrò di non essere “neutro”, ma di portare un po’ di “colore” perché la nostra Chiesa sia giovane e smagliante! Vengo da Oropa e giungo a Crea; dunque non esco dalla “casa della Madre”: presso di Lei mi rifugio e chiedo la sua intercessione, insieme a quella di Sant’Evasio nostro Patrono.
Su tutti invoco la benedizione del padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Biella 15 maggio 2008
+ Alceste Catella, Vescovo eletto di Casale Monferrato
1 commento:
good start
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